Concordia Schio Vs Nuovo GS2001 L'Argine

Il derby si colora di green!!

Il NUOVO L’ARGINE si aggiudica il derby con il Concordia di Schio, al termine di una partita non bellissima sotto l’aspetto tecnico ma che ha sicuramente riservato molte emozioni al numeroso pubblico presente.
L’ARGINE giunge al palazzo Don Bosco portando con se una fetta cospicua del PalaBaracca, che è ben rappresentato in quel di Schio da tanti supporter green che sostengono a gran voce i loro beniamini dall’inizio alla fine del match.
Ai canestri d’avvio di Menardi e Mattia Meridio, il Concordia risponde con la tripla di Zeffiro e, soprattutto, con il canestro dell’indimenticato ex Marco Tosetto, che battezza cosi’ la sua ottima prestazione di giornata.
Non si segna molto nel primo set, e non tanto perchè le difese hanno la meglio sull’attacco ma piuttosto per i molti errori al tiro e le altrettanto numerose palle perse dalle due formazioni.
Si arriva cosi’ alla prima pausa con Schio che distribuisce i suoi 12 punti a referto tra 5 giocatori e L’ARGINE che trova nel già citato Meridio la sua punta di diamante con 8 punti realizzati che portano i suoi sul 14 a 12.
Nella seconda frazione coach Davide Bettio, che deve rinunciare per infortunio a Ronzani, Rigodanza e Busatta (quest’ultimo in panca per onor di firma), ruota molto la sua panchina, gettando nell’arena incandescente del piccolo parquet di Schio il 2002 Davide Ischia il quale risponde presente e, senza tanti tentennamenti, si mette alle calcagna del diretto avversario limitandolo con l’autorità di un veterano.
Imbavagliati gli esterni, i padroni di casa trovano nell’ala Vasilachi il loro terminale offensivo che, con 8 punti realizzati consecutivamente, stordisce la truppa ospite capace di realizzare la miseria di 8 punti, dei quali solo 2 a cronometro in movimento, andando cosi’ al riposo di metà incontro sotto di 4 (26 a 22 per Schio).
Il terzo quarto si apre con un altro canestro di Tosetto che trascina con se l’altro ex di giornata, Matteo Delibori il quale, con le sue penetrazioni a canestro, crea piu’ di qualche grattacapo ai difensori in canotta verde.
Sulla sponda ospite sono invece l’energia di Spasov, e la precisione ai liberi di Meridio a tenere in linea di galleggiamento L’ARGINE, ma sono la tripla imbucata da Mezzalira, e il canestro più fallo conquistati da un ottimo Demetrio Ruda a riaccendere gli entusiasmi dei tanti fans di fede biancoverde presenti al palazzo.
I ragazzi di Bettio e Bernardotto si riavvicianano agli avversari chiudendo il penultimo periodo sotto di 1 (48 a 47), punteggio che è il preludio per un quarto finale adatto solamente ai cuori forti.
Improvvisamente, dopo la stitichezza realizzativa delle prime due frazioni, ora si segna con regolarità, e le due squadre si producono in un testa a testa che dura fino a 4 minuti dal suono del gong.
Ma è proprio quando ci si addentra nei momenti decisivi del match, che il cuore green batte prepotente, e grazie ai canestri di Mezzalira e Meridio gli ospiti accumulano quattro punti di vantaggio che fanno vedere loro il traguardo vicino.
Schio, ovviamente, non ci sta a perdere, ed è ancora Zeffiro a realizzare il canestro con cui i ragazzi di Coach Ruffo entrano negli ultimi 30 secondi di gioco sotto di sole 2 lunghezze.
Sostenuti dal calore dei loro tifosi i biancoverdi mettono nelle mani di Menardi quello che, con ogni probabilità, sarà il pallone decisivo della partita.
La guardia del capoluogo penetra in 1 contro 1 attirando su di se tutta la difesa scledense ma, invece di tirare, scarica la palla regalando un favoloso assist a Demetrio Ruda il quale, freddo come un iceberg, dalla media distanza insacca il canestro della sicurezza.
Rimane il tempo per un altro attacco dei padroni di casa, che pero’ perdono palla commettendo poi fallo su capitan Marchetti che sigilla dalla lunetta il definitivo 70 a 64 per il NUOVO L’ARGINE.
Tra i festeggiamenti dentro e fuori dal campo i green brindano al loro quinto foglio rosa in 6 incontri disputati, ed ora si preparano per la difficile sfida di sabato prossimo al PalaBaracca contro il CUS di Padova