Basket Creazzo Vs Nuovo GS2001 L'Argine

Passo falso a Creazzo!

La copia sbiadita di quel NUOVO ARGINE applaudito nelle ultime esibizioni del 2014, cade a Creazzo e perde, in un sol colpo, imbattibilità esterna e primato nel campionato di promozione berico.
La causa, o meglio, le cause della sconfitta biancoverde sono più d’una.
Innanzitutto non bisogna sottovalutare la prestazione dei padroni di casa, bravi a leggere la partita prediligendo la zona per togliere spazi ai giovani lunghi dell’Argine confidando (a ragione) sulla scarsa vena nel tiro da fuori di Rigodanza e soci.
Se a questo “ingrediente” aggiungiamo un po’ di torpore post-festivo e condiamo il tutto con un pizzico di sufficienza da alta classifica, male che colpisce in genere chi non è abituato a questa condizione, otteniamo quel cocktail micidiale che non ha lasciato scampo ai ragazzi di Cecchin e Zaccaria.
La partita.
Pur senza brillare, i ragazzi dell’Argine riescono a chiudere il primo quarto a –2 sorretti dalla concretezza di Ruda e dalla buona vena di Saiani.
Il secondo periodo va ancora meglio del precedente: Diego Rigodanza, pur acciaccato, entra nel match e realizza la metà esatta dei punti segnati dai suoi nel periodo. Grazie ad un 10-14 si va al riposo con gli ospiti in vantaggio di 2 punti ma ciò nonostante, per i numerosi aficionados biancoverdi presenti in tribuna, è netta la sensazione che stasera non sarà affatto semplice portare a casa il bottino grosso.
Il terzo è il periodo peggiore per l’Argine.
Parte forte Creazzo che, trascinato dal suo uomo più rappresentativo Cattin, inizia a scavare un solco importante tra se e gli avversari.
E’ soprattutto in difesa, lontana parente di quella reattiva ed aggressiva vista fino al turno scorso, che il quintetto di Cecchin patisce maggiormente.
Con occhi bassi e gambe molli i biancoverdi subiscono gli 1c1 dei giocatori del Creazzo che arrivano al canestro con facilità imbarazzante.
Se a questa apatia difensiva si somma la generalizzata sterilità offensiva, il +10 a cui giungono i ragazzi di casa a fine terza frazione non ha bisogno di ulteriori spiegazioni.
Punti nell’orgoglio, e sostenuti a gran voce dal propri tifosi, i giovani dell’Argine riescono quasi incredibilmente a rialzare la testa e a far virare a proprio favore l’inerzia della gara.
Bastano un paio di giocate difensive di qualità e alcuni rimbalzi recuperati sotto il ferro avversario e il divario tra le due formazioni inizia ad assottigliarsi fino al –1 (51-50) a 2 minuti e 50 dalla sirena.
Il match, improvvisamente riacceso, si gioca ora sul filo dell’equilibrio. Entrambe le formazioni faticano a segnare e sono il solito Cattin e Fracaro (quest’ultimo precisissimo dalla linea della carità) a sbloccare la situazione di empasse e realizzare quei pochi ma preziosi punticini che allargano irrimediabilmente la forbice tra le contendenti.
Sul 59-53 suona la sirena e può così esplodere la gioia di coach Tona e dei suoi giocatori comprensibilmente soddisfatti per aver sconfitto i primi della classe.
Ecco, forse i ragazzi di Cecchin e Zaccaria devono riflettere proprio su questa esultanza di Creazzo per capire che stare ad alta quota è certamente un onore ma, nel contempo, carica di enormi responsabilità.
Solo assimilando in fretta questo concetto la corsa dell’Argine per i primi 4 ambitissimi posti, in un campionato equilibrato nel quale nessuna partita è scontata, potrà proseguire anche nella seconda parte della stagione.